Uno per tutti, tutti per uno… Come D’Artagnan!
Stella va in pensione, a 69 anni. È sorpresa di questa intervista, non se l’aspettava. Un’idea dell’equipe del Centro Diurno “Solaris” a Montebelluna che Stella la conosce bene. Da 25 anni è a L’Incontro ed è una di quelle persone che trovano nella cooperativa non un luogo di passaggio ma un posto dove stare. Stella la conoscono in tanti anche per la sua propensione alle “ciacole”. Io, ad esempio, l’avevo conosciuto al mare, in soggiorno, e quando ci siamo sentite al telefono per l’intervista mi ha riconosciuta, anche se sono passati quasi 4 anni da quell’estate.
Finalmente in pensione Stella, mi racconti un ricordo di questi 25 anni a L’Incontro?
25 anni sono tanti, sai! Mi ricordo tante cose ma soprattutto le gite. Una volta siamo stati a Verona a visitare la città. Una bella giornata e con me c’era anche Antonella (un’operatrice ndr). Poi mi ricordo di un soggiorno al mare in cui abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia, con i piedi in acqua, e poi siamo andati a fare shopping e io ho preso una tovaglia per la mia mamma che oggi non c’è più. A me piace fare shopping e soprattutto comprare CD di musica.
Qual è la prima parola che ti viene in mente pensando a L’Incontro?
Mi vengono in mente le foto vecchie del Solaris e poi mi viene in mente la parola “Cucciolotta”.
“Cucciolotta” è una bella parola… Mi spieghi perché l’hai scelta?
I “Cucciolotti” sono indifesi, e noi qui difendiamo gli indifendibili perché siamo il sociale migliore di tutti.
Cosa vuoi dire alle tue colleghe e colleghi e all’equipe che ti ha accompagnata in questi anni?
A tutti loro vorrei dedicare una canzone di Sanremo per salutarli: “Con le mani, con le mani, con le mani
Ciao ciao. Con i piedi, con i piedi, con i piedi. Ciao ciao. E con la testa, con il petto, con il cuore. Ciao ciao”.
Avrei voluto fare una grande festa a Ca’ Corniani, a Monfumo (dove c’è un’altra sede de L’Incontro ndr), ma non si può per il Covid. Ci sono delle regole e le dobbiamo rispettare. La faremo un’altra volta.
C’è una persona che ti porti nel cuore più delle altre?
No, non voglio nominarne nessuna perché tutti sono importanti. Qui siamo uno per tutti e tutti per uno… come D’Artagnan.
Adesso che sei in pensione, cosa farai?
Mi dedicherò alle pulizie, ho già iniziato a fare quelle di Pasqua, allo stiro e ai miei gatti. Poi potrò fare la macedonia e le marmellate con i frutti del mio giardino.
Sara, l’educatrice del Solaris che ha organizzato questa intervista mi ha riferito che Stella era felice ed emozionata al telefono. Ma l’emozione è lei che la regala a noi… Perché ha saputo trovare parole semplici ma potenti per descrivere il lavoro che ogni giorno viene fatto nei centri diurni per la salute mentale della cooperativa L’Incontro. Il suo “Cucciolotta” spontaneo e immediato non ce lo dimenticheremo.
Buona vita Stella!