Per crescere un bambino ci vuole un villaggio
Il Castello dei Ragazzi è nato nel 2020 dall’idea che “per crescere un bambino ci vuole un villaggio”.
Dentro questa immagine sono racchiusi due valori fondamentali per L’Incontro: la solidarietà e il dono. Il Castello dei Ragazzi nasce dalla convinzione che all’interno della comunità ci siano tutte le risorse necessarie per prendersi cura di tutti, soprattutto di chi è più fragile.
Così è stato per Snizhana.
Snizhana ha 8 anni e a marzo è arrivata dall’Ucraina con la mamma Olena e la sorella più grande. Il papà, invece, è rimasto lì. Una famiglia divisa dalla guerra che ha cercato accoglienza in Italia nella speranza che tutto questo finisca presta.
Si assomigliano molto Snizhana e la mamma e quando le incontro sono sorridenti e accoglienti. Insieme a noi c’è anche Iryna che ci dà una mano con la lingua. Iryna lavora al Centro Atlantis, e come ha fatto per altri sui compaesani, ha aiutato questa famiglia a inserirsi nella nuova comunità e ha proposto a Snizhana l’opportunità di partecipare gratuitamente a ll Castello dei Ragazzi, nella sede di Campoverde.
Cosa ti piace di più di Campoverde?
(Snizhana) Gli animali! Soprattutto i cavalli e le mucche. In questi giorni sono riuscita a raccogliere anche le penne del pavone e ho deciso di collezionarle. Poi mi piacciono i lavoretti: adesso stiamo costruendo una mongolfiera.
(Olena) Le piace molto anche il cibo: ai centri estivi mangia cose che a casa non vuole mangiare (su questa frase della mamma Snizhana se la ride sotto i baffi). Inoltre, ha fatto l’esperienza di raccogliere la verdura, cosa che non aveva mai fatto perché noi in Ucraina vivevamo in città.
Come ti sei trovata con le altre bambine e gli altri bambini?
(Snizhana) Bene. Mi sono fatta anche delle amiche e la mia preferita è Sofia. (Olena) Snizhana è una bambina socievole e nonostante la difficoltà della lingua si sta inserendo. Parla soprattutto con l’educatrice usando i gesti e magari il telefono per tradurre. Però dall’inizio a oggi ha già imparato delle nuove parole.
È stato importante inserire Snizhana al Castello dei Ragazzi?
(Olena) sì, molto. Ero preoccupata perché per mesi Snizhana non ha avuto la possibilità di avere relazioni con altri bambini. Aveva bisogno di entrare in dialogo con i suoi coetanei anche in vista dell’inizio della scuola a settembre. L’esperienza a Campoverde è importante per Snizhana, si sta divertendo ed è libera di fare quello che non può fare a casa.
Qual è la cosa che vi piace di più dell’Italia?
(Snizhana) Il gelato, soprattutto quello cioccolato e fragola.
(Olena) Mi ha colpito molto il paesaggio, la natura di questi paesi. E poi le persone, gentili e accoglienti. Ma il nostro cuore rimane in Ucraina e speriamo di poterci ritornare al più presto.
Questa è anche la nostra speranza. Che Snizhana e la sua famiglia possano tornare presto nel loro paese.
Nel frattempo la cooperativa L’Incontro cerca di dare il suo supporto per rendere questo tempo per loro il più leggero possibile. Come è stato fatto anche lo scorso anno in cui grazie, alla generosità della comunità di Castelfranco Veneto, abbiamo raccolto 1.800€ che sono stati usati per offrire trenta settimane gratuite alle famiglie in difficoltà.